Palazzo Lambertenghi (sec.XV-XVI) a Tirano rientra nella tipologia della casa torre: edificio ad un corpo centrale con due ali laterali delimitanti una corte, con merli ghibellini ancora visibili sotto la falda del tetto. Il quarto lato era chiuso da un alto muro in sasso, con accesso da uno spesso portone in legno, ora sostituito da inferiata con cancello di elegante forgiatura (inizi sec. XVII) proveniente dal palazzo Lambertenghi in Villa di Tirano.
La casa-torre si sviluppa in verticale e si chiudeva in sè alla prima avvisaglia del nemico, conservando la propria autonomia economica ed è anteriore alla costruzione delle mura volute da Ludovico il Moro (1496-98).
Lo stemma della Valtellina aveva riprodotto la casa-torre con merlatura ghibellina e fu utilizzato quale emblema della <<Magnifica Valle>> fino ai primi dell'800.
In passato l'edificio si presentava completamente aperto nel porticato al piano terra, nel loggiato al primo piano e nel salone di congiungimento ai piani; spazi che nel corso degli anni, cambiando le esigenze abitative, vennero delimitati da chiusure a vetrate.
la casa appartenne alla stessa famiglia, quella dei Lazzaroni (nobile famiglia lombarda), dalle sue origini fino alla confisca voluta da Napoleone (1798).
dopo varie vicessitudini, nella seconda metà del XIX secolo divenne proprietà della famiglia Lambertenghi, proveniente da Villa di Tirano, famiglia documentata in Valtellina fin dal secolo XII.
L'edificio (<<Fondazione Casa-Museo D'Oro Lambertenghi>>) viene aperto al pubblico al fine di far conoscere non solo gli interni con le belle stue, come potrebbe essere per un museo tradizionale, ma anche per far partecipare l 'ospite di quel legame sottile che lega gli oggetti e le collezione alla vita quotidiana.
I beni e gli arredi della casa sono confluiti per eredità ed acquisti nel corso del tempo.
Valentina
Flaminia
Carlo
Che sia estate o inverno, a piedi o in bicicletta, da Tirano si possono intraprendere diversi sentieri.
e tanto altro ancora!
il Santuario cinquecentesco di Tirano è uno scrigno prezioso di arte, storia e fede, fulcro dell'identità e della notorietà di Tirano e dell'intera Valtellina.
Eretto dopo l'apparizione della Beata Vergine avvenuta nel 1504. Con le sue tre navate a croce latina, il Santuario della Madonna di Tirano è anche il più importante esempio del Rinascimento in Valtellina. All'interno, di grande fascino, è la ricchezza barocca degli stucchi e delle sculture, così come gli intagli, gli altorilievi e il maestoso organo seicentesco che, con le sue 2200 canne, è uno dei più grandi d'Europa.
A due passi dalla struttura parte il Trenino Rosso del Bernina.
Tirano è il punto di partenza e di arrivo del Trenino Rosso del Bernina, Patrimonio Mondiale Unesco dal 2008.
All'insegna delle forti emozioni e della meraviglia, il tragitto è unico al mondo. si parte dai 429 metri di altitudine di Tirano per arrivare ai 2253 metri della stazione Ospizio Bernina.
Come arrivare:
IN TRENO
dalla Piazza della stazione imboccate via Roma all'angolo con l'Hotel Bernina. Proseguite fino alla banca Credit Agricole e attraversate la via principale (Viale Italia). Proseguite sempre dritto fino al Panificio Plozza, attraversate il ponte pedonale e girate a sinistra in Via San Carlo. All'incrocio girate a destra in Via Albonico e subito dopo a sinistra in via Ligari. Percorretela fino in fondo. Noi siamo li!
IN AUTO
da piazza Cavour proseguite dritti in via XX settembre, appena prima della Chiesa San Martino, all'incrocio girate a sinistra in via Albonico. Percorretela per 60 mt e subito dopo la Trattoria Valtellinese girate a destra in Via Ligari. Noi siamo in fondo!